Mes: agosto 2022 Página 1 de 3

Passato prossimo (II) – Participio passato regolare

Participio passato regolare

Nei tempi verbali composti, come il passato prossimo, il participio passato si usa come il verbo principale. È il verbo che dà l’azione alla frase.

Si forma con una struttura molto semplice:

Verbi in are                       Verbi in ere                             Verbi in ire

Parlare – Parlato                Ricevere – Ricevuto              Finire – Finito

In generale possiamo dire che il participio passato non cambia*. Si usa sempre lo stesso per tutte le persone. Questo è il motivo per il quale solo abbiamo le terminazioni -ATO -UTO -ITO Sarà il verbo ausiliare a cambiare a seconda del soggetto della frase.

  1. Ho parlato con Giovanni
  2. Hai parlato con Giovanni
  3. Ha parlato con Giovanni
  4. ecc.

*Cambia in casi specifici che si studiano dopo (pazienza!)

Per andare al post di introduzione al passato prossimo, fai click 

Il passato prossimo – Introduzione

Che cos’è?

Il passato prossimo è un tempo verbale composto, questo significa che si usano due verbi per esprimere un solo tempo verbale.

A cosa serve?

È il tempo passato di maggior uso nella lingua italiana.

Qual è la struttura?

Osserva le frasi:

  1. Ho parlato con Giovanni tutto il giorno.
  2. Sono andato a Firenze questo fine settimana.

I verbi in rosso sono i verbi ausiliari, questi non danno un significato alla frase, solo aiutano alla formazione del tempo composto. Nel caso dell’italiano abbiamo DUE verbi ausiliari, il verbo ESSERE e il verbo AVERE. Quando si usa ESSERE e quando si usa AVERE?…pazienza, questo si studia un po’ dopo… I verbi in blu sono i verbi principali. I principali sono i verbi che veramente danno il significato alla frase. 

Possiamo dire che la struttura del passato prossimo è la seguente:

Presente del verbo essere o avare (ausiliare)     +      Participio passato del verbo principale


Grammatica contrastiva:

Spagnolo

L’equivalente in spagnolo è il pretérito perfecto:

  1. He hablado con Giovanni todo el día.
  2. He ido a Florencia este fin de semana.

Osserva che la struttura è praticamente la stessa. Abbiamo un verbo ausiliare e un verbo principale. Nel caso della lingua spagnola usiamo solo un verbo HABER como ausiliare. 

 

Inglese

In inglese l’equivalente è il present perfect:

  1. I have talked with Giovanni all day long.
  2. I have gone to Florence this weekend.

Osserva che è la stessa struttura che in italiano e lo spagnolo. Il verbo to be è l’ausiliare e talk e go sono verbi principali.

Per capire meglio dividiamo lo studio del passato prossimo.

Andiamo avanti con il participio passato.

Il verbo esserci – Il gemello malvagio

Il verbo ESSERCI è una variante del verbo ESSERE che ha un significato interamente diverso. 

Lo stesso che i verbi riflessivi, il cambio occorre grazie alla presenza di un PRONOME, in questo caso il pronome è: CI

In modo generale, possiamo dire che ESSERCI si usa per esprimere l’esistenza o la presenza di qualcosa o qualcuno.


Come funziona?

Generalmente il verbo ESSERCI utilizza solo due coniugazioni:

  • C’è (lui, lei, Lei)
  • Ci sono (Loro)

Se osservi, le coniugazioni sono uguali a quelle del verbo essere ma mettiamo il CI che lo fa cambiare di significato….


Come usare la coniugazione giusta?

Esserci si coniuga a seconda dell’oggetto al quale si fa riferimento.

Osserva:

Con l’uso di questo verbo stiamo resaltando la presenza del ragazzo (o ragazzi) nello spazio dell’attico. Si trovano lì, esistono lì nel momento preciso nel quale stiamo parlando.

Se questo non è del tutto chiaro, non ti preoccupare, adesso vediamo l’equivalente di questo verbo in altre lingue…

Il verbo esserci esiste in spagnolo?

Sì, ma non funziona nello stesso modo. In spagnolo il verbo ESSERCI lo dobbiamo pensare come: hay.

C’è un bambino in ospedale.

Hay un niño en el hospital.

Ci sono due bambini in ospedale.

Hay dos niños en el hospital.

Se osservi, hay non cambia a seconda del singolare o plurale, mentre in italiano cambiamo la coniugazione.


Esiste in inglese?

In inglese abbiamo una struttura più vicina al verbo Esserci:

There is = c’è

There are = ci sono

There is a boy in the hospital.

C’è un bambino in ospedale.

There are two boys in the hospital.

Ci sono due bambini in ospedale.

Adesso lo sai, ogni volta che vuoi segnalare la presenza o esistenza di un oggetto, cioè, se nella tua testa viene pensi un “Hay” o “There is” o “There are”, in italiano devi utilizzare una coniugazione del verbo ESSERCI

Con amore, il prof <3

***

Qui puoi trovare il frammento dove Bart conosce il suo fratello Hugo. Il livello di italiano nel video è alto, ma puoi vedere il video  per conoscere la versione italiana dei Simpson.

Cosa ne pensi dei Simpson?
Ti piacciono di più in inglese, in italiano, in spagnolo?
Scrivilo nei commenti del post!

Verbi pronominali – Esercizi

Adesso che hai studiato bene i verbi pronominali e che sai come si coniugano, prova a rispondere questi esercizi:

Esercizio 1

Rispondi con il verbo segnalato


Esercizio 2

Completa le frasi con i seguenti verbi: andarsene, farcela, poterne, sentirsela, cavarsela.

 

Esercizi tratti da Loescher editore

I verbi pronomilai (II) – Coniugazioni

Se non sai cosa sono i verbi pronominali, segui questo link!

 

Esercizio 1: Come si coniugano?

Cavarsela, Sentirsela, Farcela

Osserva che i pronomi del verbi pronominali cambiano nello stesso modo che i pronomi combinati:

 

Cavarsela (si+la =sela)

Sentirsela (si+la =sela)

Farcela (ci+la = cela)

 

Per rendere più facile la comprensione, tutti gli esercizi sono al presente, ricorda che i verbi pronominali, lo stesso che i verbi “normali”, SI POSSONO CONIUGARE IN TUTTI I TEMPI


Esercizio 2: altre coniugazioni

(Non) poterne (più), Andarsene

 

 

Sei pronto per fare alcuni esercizi?

Segui questo link!

 

Indicazioni stradali – Esercizio

Esercizio 1

Senti l’audio è indica il sito che sta cercando il ragazzo:

 

 

 


Esercizio 2

Risenti il testo e rispondi alle domande:

 


Esercizio 2

Senti l’audio ancora un’altra volta e trascina gli elementi nello spazio adatto.

 

 

Attività adatta da: Mondadori Education

I verbi pronominali (I) Spiegazione

I verbi pronomi…che?

Cosa sono e come funzionano?

Quando parliamo di verbi pronominali parliamo di una categoria di verbi che si valgono di un pronome per cambiare il proprio significato. Arrivati a questo punto, ti posso affermare che già ne conosci alcuni. Osserva:

EsserCI e Essere NON sono la stessa cosa.

VolerCI e Volere NON sono la stessa cosa.

MetterSI e Mettere NON sono la stessa cosa.

ChiamarSi e Chiamare NON Sono la stessa cosa.

Se osservi bene, ti puoi rendere conto che i verbi riflessivi entrano in questa categoria perché la presenza o assenza del pronome cambia il significato del verbo.


Quali sono e quando si usano

In italiano esistono molti verbi pronominali (tanti che è impossibile dare un numero preciso) e si usano soprattutto nella comunicazione parlata e in ambiti informali. In questo post ti mostreremo alcuni dei verbi più utilizzati!


Farcela

Leggi il dialogo e rispondi!

Dialogo all’inizio del video, fino al secondo 5.

-Bravo!

-Ben arrivato, grazie a Loftang.

-Ce l’hai fatta!

Osserva che Farcela non significa lo stesso di Fare.

Se mettiamo i pronomi CI+LA (farCELA) il verbo prende un senso più festivo, come dicendo:

Sei stato capace di… arrivare alla cima dell’Everest!

Sei riuscito a…finire l’università!

In inglese possiamo pensare a farcela come You did it!, I will do it!


Cavarsela

Adesso senti come continua la canzone…

Segnalibro 2 (00:44)

Me la caverò, proprio come sempre ho fatto…

Il significato di Cavarsela è simile a quello del verbo anteriore, ma possiamo dire che siamo capaci di fare qualcosa grazie alle nostre abilità…

-Sei bravo con la storia

-Boh… me la cavo abbastanza bene.

In spagnolo abbiamo un verbo pronominale che ha lo stesso significato: arreglárselas.

-¿Eres bueno en historia?

-Pues… me las arreglo bastante bien.

Nel primo segnalibro trovi un uso di farcela… 😉

Andarsene

Segnalibro 1 (00:26)

-Ti diamo un euro.

-No no, un euro no…

-Ok, ce ne andiamo

-No no, scusa, scusa… venti euro…

-Un euro e cinquanta.

-No, no, ce ne andiamo.

Il verbo andarsene (andare  si+ne) significa quasi la stessa cosa che il verbo partire o il verbo andare via, ma ha un valore ENFATICO!

In spagnolo lo possiamo pensare come Irse (de aquí)..

-Te ne vai!?

-¿Te vas (de aquí)?

Segnalibro 2 (1:42)

Me ne vado eh.. / me voy de aquí

Se ne vada… / váyase de aquí


(Non) poterne (più)

 

Il verbo poterne più spesso si usa in modo negativo e si usa per dimostrare stanchezza e la poca voglia di continuare in una determinata situazione.

Basta con questi lamenti, non ne posso più!

In inglese possiamo dire una cosa come:

I can’t stand it anymore…

In spagnolo pensiamo

No puedo más…


Sentirsela

 

Sentirsela è una forma simile a ” (non) Avere voglia di”. Esprime la volontà o (non) volontà di fare una determinata azione.

-Te la senti di andare al cinema?

-Sì, me la sento, andiamo!

In spagnolo abbiamo una frese che esprime più o meno la stessa cosa: Tener ganas de…

 

Adesso impariamo come si coniugano, segui questo link.

Morfeo offre le pillole

Gramática: ¿deductiva o inductiva?

¿Cómo se enseña la gramática en este sitio?

A lo largo de la historia de la enseñanza de las lenguas extranjeras han surgido dos grandes corrientes en lo que respecta a cómo enseñar la gramática:

Método deductivo:

Este método es que podría considerarse más “tradicional” pues es el tipo de enseñanza gramatical que han seguido las corrientes didácticas más antiguas, por ejemplo el método traductivo con el que la mayoría aprendimos en la escuela. En este método el profesor, el libro o (en este caso) el sitio web explican la regla gramatical al alumno para que éste, tras la explicación, sea capaz de utilizarla en ejercicios.

Método inductivo:

El método inductivo, por otro lado, surge de las corrientes didácticas humanístico-afectivas . La gramática inductiva ofrece la posibilidad al alumno de que descubra él mismo las reglas. Para lograr esto, el profesor, el libro o el sitio web plantean pequeñas unidades didácticas que guían al alumno en este proceso de descubrimiento y posterior aplicación.

NINGUNO DE ESTOS MÉTODOS ES INFALIBLE, LO MEJOR ES COMBINARLOS

Aun si un curso es prevalentemente inductivo, a veces será necesario explicar la gramática a los alumnos de forma deductiva. Por otra parte, cada estudiante se siente mejor con una u otra forma de afrontar la gramática.

Dicho lo anterior….

En la medida de lo posible, en este sitio te ofrecemos la posibilidad de que seas tú quien decida cómo prefiere afrontar la gramática. En el título de cada link encontrarás alguna nota que señala si se trata de una actividad inductiva o deductiva.

Luego de explicaciones introductivas a ciertos temas, Morfeo te esperará al final de post, tendrás dos links para escoger cómo quieres aprender.

Aquí un ejemplo:

Link deduttivo

Link induttivo

ALL I AM OFFERING IS THE TRUTH, NOTHING MORE

Recuerda que puedes combinar ambos métodos, todo depende de tu humor, del tema, de si estudias un tema nuevo o si sólo quieres repasar… 

Le preposizioni – Introduzione

 

Quali sono le preposizioni in Italiano?

In italiano, abbiamo 9 preposizioni semplici.

DI / A /DA /IN / CON / SU/ PER / TRA e FRA*

*Tra e Fra hanno lo stesso, IDENTICO, significato.

A cosa servono?

Nelle diverse lingue le preposizioni servono a dare chiarezza alle frasi, osserva:

Italiano                              Inglese                            Español

Lavoro per Carlo              I work for Carlo             Yo trabajo para Carlo

Lavoro con Carlo             I work with Carlo          Yo trabajo con Carlo

Il significato cambia a seconda della preposizione.


Preposizioni semplici e articolate

In italiano, le preposizioni si possono usare in due modi:

SEMPLICI

si chiamano semplici perché possono funzionare autonomamente per dare un senso alle frasi

ARTICOLI

si chiamano così perché funzionano con un ARTICOLI DETERMINATIVI (questo tipo di preposizioni si studiano molto più avanti, pazienza).

 

Andiamo avanti con le prime preposizioni: In e A

Metodo deduttivo: Scopri tu la grammatica

Metodo induttivo: Spiegazione della grammatica 

All I am offering is the truth, nothing more…

orologio di venezia

L’ora e l’uso delle preposizioni

Se non sai dire l’ora, segui questo link!

Se non conosci le preposizioni, segui questo link

 

Per indicare l’orario preciso

A = quando si vuole indicare l’ora precisa.

La lezione di italiano è alle* 18:00

Tra/Fra = quando si vuole indicare quanto tempo manca perché una azione succeda.

La lezione inizia tra/fra 2o minuti

*Osserva che la preposizione A si articola insieme all’articolo LE (femminile, plurale). Ricorda che le ore sono SEMPRE femminili e quasi tutte sono al plurale. 


Per indicare un periodo di tempo

DA…A = per indicare il periodo durante il quale succede l’azione.

La lezione di italiano è dalle 18 alle** 19

Tra… e… = si usa quando la azione succede in un momento durante la temporalità del momento indicato.

Si usa quando parliamo di una parte del periodo:

Luigi arriva domani fra/tra le 8 e le 9 del mattino

(Luigi può arrivare alle 8:00 o alle 8:30 o alle 8:45, non lo so)

Possiamo utilizzare questa formula per parlare anche di un periodo intero:

Luigi resta a Roma tra Natale e Capodanno

**Non dimenticare: devi utilizzare le preposizioni articolate!

Página 1 de 3

Funciona con WordPress & Tema de Anders Norén